Vi racconto di come mi sia bastato un viaggio in Thailandia per cambiare il mio modo di vedere il mondo.
Vi capita mai di provare improvvisamente una sensazione di completa realizzazione?
Come se tutto d’un tratto aveste raggiunto qualcosa che fino a quel momento appariva sbiadita, lontana.
Come se quelle ciliegie acerbe a lungo rimirate sui rami dell’albero fossero finalmente mature e pronte per essere mangiate.
Poco più di un anno fa mi sono trovata per la prima volta dall’altra parte del mondo, a km da casa, con un fuso orario completamente diverso, del tutto immersa in un contesto assolutamente altro rispetto alla mia
routine.
routine.
Ho avuto la “fortuna” (che poi non si può parlare proprio di fortuna visto che sono io che organizzo e pago miei viaggi) di provare per la prima volta queste sensazioni nella fascinosa e magica Thailandia.
Thailandia… basta sentir pronunciare questa parola perché un turbinio di ricordi si accalcano nella mia mente: persone, sorrisi, calore, animali, mare cristallino, templi (tantissimi!), Tuk Tuk starnazzanti, sole, cibo speziato e ancora sorrisi.
Durante questo viaggio ho avuto la possibilità di mettermi alla prova come persona e come viaggiatrice ed è proprio qui che ho capito quanto viaggiare sarebbe dovuto, in qualche modo, entrar a far parte del mio quotidiano.
Ho capito che posso dormire in un qualsiasi ostello di periferia, viaggiare in autobus su strade quasi inesistenti, mangiare street food sul ciglio della strada, camminare per ore sotto il sole cocente, guidare in strade dove il codice della strada è del tutto sconosciuto, prendere aerei ad orari improbabili con scali ai quattro angoli del mondo pur di partire.
Ho capito di essere molto più alla mano di quanto non pensassi, ho capito quante sovrastrutture appartengono alla mia vita di tutti i giorni e quante invece vengono meno quando cambia la situazione intorno a me.
Ho capito quanti sacrifici sono disposta a fare per arrivare al mio obiettivo, il viaggio nudo e crudo.
Il viaggio in Thailandia mi ha cambiata.
Lo so che sono frasi fatte pronunciate da molti turisti soddisfatti.
Ma per me cosi non è… Questo viaggio mi ha aiutata a capire quella che è la mia prorità nella vita: viaggiare, conoscere, scoprire. Non dimenticherò mai il momento in cui questa consapevolezza si è impossessata potente della mia testa…
Camminavo curiosa tra le bancarelle del Sunday Market a Chiang Mai quando la mia attenzione è stata attirata da un piccolo telo disteso in terra con sopra tanti piccoli quadernini colorati raffiguranti i classici templi buddhisti.
Tra tutti ce ne era uno che riportava la scritta “Who lives sees much, who travels sees more”. (al tempo non sapevo che avrei inciso quella frase sulla mia pelle)
Ci è voluto un attimo per capire il significato di quella frase e prenderne possesso, quasi fosse il mio nuovo mantra.
In questo quadernino riporto i ricordi di viaggio più significativi, quelli che mi commuovono infinitamente al solo farli riaffiorare…
In questo quadernino riporto i ricordi di viaggio più significativi, quelli che mi commuovono infinitamente al solo farli riaffiorare…
Quei ricordi che mi stanno cambiando e formando come donna.
La consapevolezza più grande è quella di sapere cosa voglio dalla vita per essere felice e la realizzazione più grande è sapere che tutto ciò mi può rendere migliore.
Vi abbraccio forte e vi ringrazio di esserci,
Danila.
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