La luce che entra morbida tra le tende bianche lasciate appena socchiuse, un fazzoletto di cielo azzurro che si fa spazio tra le ultime nuvole e un silenzio quasi surreale.
Mi muovo lenta sotto il peso soffice del piumone, l’aria fresca di inizio maggio pizzica sulle braccia nude, mi stropiccio gli occhi ancora socchiusi e mi avvicino alla porta finestra per uscire sul piccolo terrazzo. Davanti a me un sali-scendi di tetti rossi, palazzi in pietra, terrazzini dalle balaustre un pò storte. Tutto è curato, pulito, pacifico. Gli uccellini cantano, tutt’intorno il mondo tace.
Provo a capire che ore sono guardandomi intorno ma il sole è coperto dalle ultime nubi all’orizzonte e il silenzio rende impossibile una qualsiasi deduzione, potrebbero essere le 7 come le 10; in questo paesino il tempo scorre in un modo completamente diverso, scivola sinuoso accanto alle tue giornate senza metterti fretta.
Esci di casa e la quiete ti investe.
Silenzio. Vecchine che curano i fiori davanti casa. Silenzio.
No autobus, no clacson, no motorini senza silenziatore, nessun fischio dei vigili.
Solo qualche persona qua e la intenta a svolgere le azioni quotidiane con una serenità che sembra cancellare il peso della routine.
La piazza soleggiata è quasi deserta eppure quelle poche anime danno al luogo la giusta vitalità, la vita qui scorre lenta.
La persone non hanno fretta, fanno colazione con calma, si fermano a fare due chiacchiere e hanno volti distesi, serafici e un pò curiosi; ti scrutano quando ti vedono passare senza tradire quel pizzico di invadenza, vorrebbero avvicinarsi e chiederti cosa ci fai nel loro paesino ma invece sorridono e vanno avanti.
Qui a Sarteano si respira un’aria diversa, pura, libera.
Nessuno sembra afflitto dal peso del tempo, sembrano tutti bloccati in un’epoca fittizia; si ha quasi l’impressione che nessuno lavori e forse un pò è così… la maggior parte della popolazione è in pensione, i giovani sono pochi, solo qualche bambino rallegra l’andamento demografico.
(…)
Questo angolo di mondo è fantastico, rigenera, rilassa.
Basta allontanarsi qualche chilometro fuori dal centro abitato per sentire solo il gracchiare delle cicale unito al cinguettio degli uccellini e al campanaccio delle mucche al pascolo.
Non ci sono fabbriche o industrie a rovinare il panorama quasi intatto, quando cala il sole è subito buio pesto e i ritmi naturali vanno avanti sereni.
(…)
Io sono ferma qui, in questa piazza, incastonata in un quadro felice e scruto il mondo da un angolino quieto.
Fantastica Danila, mi sono sentita proprio nei tuoi panni, mentre ti svegli, ammiri i tetti e le persone nella loro serena e lenta quotidianeità. 🙂
Un luogo davvero grazioso. Baci!
Ciao Futura, grazie mille <3
Ti abbraccio