Ebbene si, sono sopravvissuta ad una settimana di detox dai social media e oggi vi racconterò come è andata.
C’era una volta un tempo in cui quando più persone si ritrovavano insieme si cercava di fare conversazione, di intrattenersi gli uni con gli altri.
Non oggi, non nei tempi di internet.
Siamo in un ristorante completamente pieno, è sabato sera. Intorno a me ci sono moltissime coppie. La maggior parte di quelle persone non è concentrata sul proprio compagno o sul proprio cibo. Sono tutti una maschera di luce bianca che riflette triste dagli schermi dei loro cellulari.
Ho sempre giudicato male quelle persone che fanno un uso sconsiderato dei social, mi sono sempre chiesta per quale assurda ragione alcune persone sembrano essere connesse 24h al giorno. Ho sempre provato a mantenere un equilibrio tra la mia vita off line e la mia vita on line, riconoscendo il valore e l’importanza di ciò che accade nella mia vita vera, quella off line.
Poi un giorno mi sono resa conto di aver completamente perso il controllo dell’uso dei social, ero connessa assolutamente troppo a lungo, ero troppo concentrata su chi guardasse le mie storie o mettesse uno stupido like ad una mia foto.
La mia relazione con i social non era sana, non lo era più. Stavo sviluppando una vera e propria dipendenza per qualcosa che non sballa nemmeno.
Quando arrivi al punto di dare più attenzione ad uno schermo luminoso piuttosto che al tuo compagno-tuo amico-tua madre ti rendi conto che non puoi andare oltre, è il tuo grido d’allarme, il segno che stai facendo qualcosa di sbagliato.
Così ho deciso di disintossicarmi dai social e ho fatto una settimana di detox dai social cercando di impiegare il tempo che di solito spreco sulla home di Instagram o Facebook per scrivere articoli per il mio blog.
Una settimana di detox dai social, giorno 1:
Mi sono svegliata e, come al solito, ho preso il telefono.
L’ho guardato attentamente e poi ho cancellato l’app di Instagram senza cedere alla tentazione di una sbirciatina.
Facebook lo avevo già cancellato per ragioni personali.
Per quanto riguarda messenger la questione è più complicata, mi serve per il lavoro ma visto che sono in ferie non potrebbe esserci occasione migliore.
Messenger cancellato.
Il mio telefono era finalmente libero dai social e anche se non posso neanche sognarmi di eliminare Whatsapp – mia madre uscirebbe veramente fuori di testa se lo facessi – erò già soddisfatta.
La giornata è trascorsa tranquilla con un misto di scetticismo e libertà per questa nuova condizione.
So che le persone che mi vogliono davvero contattare sanno dove farlo e non ho bisogno di sapere cosa hanno mangiato a colazione o dove sono state le persone che seguo.
“Non ho bisogno dei social.
Cosa penseranno del mio silenzio?
E’ davvero importante?
Cosa dirò quando tornerò on line?
Devo dire qualcosa? non ho obblighi con i social“.
Un giorno è passato.
E’ stato facile.
Ad ogni modo ho fatto molte più cose di quante non ne faccia di solito: ho mangiato e cucinato molto più serenamente e ho surfato per tutta la mattina anche se non ho pubblicato alcuna foto di me sulla tavola.
Una settimana di detox dai social, giorno 2:
Sveglia.
Telefono.
Nulla da controllare.
Nessun motivo valido per sprecare venti minuti della mia mattina scrollando le home. Ho letto un paio di articoli e sono andata a surfare.
Una settimana di detox dai social, giorni 3-4-5-6-7:
Dopo essere stata lontana dai social per tre giorni mi sentivo okay, era quasi normale.
Non avevo quello stupido impulso di controllare il telefono ogni minuto. Non andavo più in giro con il telefono sempre in mano, non controllavo i social mentre ero ferma al semaforo o aspettando il treno.
…e soprattutto: non stavo controllando se le persone stessero guardando i fatti miei.
Mi iniziavo davvero a sentire meglio.
“Sto bene ragazzi. Sono spartita ma sto bene.
Non sono andata a Bali ed é stata la scelta più giusta che potessi fare. In quella settimana mi sono staccata dai social completamente, ho persino cancellato le app dal mio telefono e il risultato è stato sorprendente. Ho fatto molte più cose di quante ne faccio di solito quando perdo il mio tempo su questa piattaforma, ho coltivato i rapporti off line e ho scritto tanto.
Non so se sono pronta a tornare… aprire Instagram mi fa male (per tutta una serie di ragioni che forse un giorno vi dirò).
Volevo solo dirvi che ci sono, vi ringrazio dei messaggi e cercherò di non lasciar morire questa pagina. Non posso promettervi che ci sarò costantemente perché sarebbe una bugia… non credo pubblicherò storie con me presente, almeno per un po’. Per qualche tempo userò Instagram solo come appendice del blog e per rispondere ai vostri messaggi. Magari tra qualche tempo tornerò 🙂 voi non mi abbandonate e seguitemi sul blog ❤️)”
Una settimana di detox dai social, settimana due – il ritorno on line
Lunedì mattina dell’ottavo giorno ho scaricato l’app di Instagram e non appena ho finito il download ho iniziato a sentirmi a disagio.
Ho caricato un paio di storie per comunicare la pubblicazione di alcuni articoli per il blog, ho risposto a tutti i messaggi ricevuti e ho guardato le mie foto scorrendo fino ad un anno fa.
Dopo pochi minuti ho cancellato l’app nuovamente.
Non riuscivo neanche a guardare l’icona.
Mi faceva sentire colpevole, colpevole di cosa?! Non ne ho la più pallida idea.
Una settimana di detox dai social, come è iniziato tutto questo:
Il mio percorso con i social è piuttosto bizzarro.
Ero ancora una ragazzina quando ho iniziato a pubblicare fan fictions sui forum di scrittura e i miei pensieri su myspace.
Prima che Facebook apparisse nelle nostre vite io postavo già le mie foto su Netlog e parlavo con persone “sconosciute” su msn.
Poi sono andata al liceo e Facebook ha iniziato a diffondersi a macchia d’olio, ovviamente mi sono iscritta. Era il 2007, 11 anni fa.
Ho cancellato il mio primo account Facebook nel maggio 2011.
Ho aperto il mio primo account Instagram a giugno dello stesso anno.
Ho cancellato il mio account Instagram nel 2014.
Per un breve periodo non ho avuto alcun account social.
Poi nel maggio 2014 ho aperto il mio Blog di Viaggi – quello che leggete ora – e ho realizzato di aver bisogno dei social per promuovere i miei articoli e condividere i contenuti legati ai miei viaggi live.
Oggi dopo quattro anni, centinaia di ore di video, migliaia di foto e con oltre 300 articoli pubblicati on line, sono un pò preoccupata circa il ruolo che internet e i social media più in generale stanno svolgendo nella mia vita.
Ed ecco perchè il mio social media detox continuerà fino a data da destinarsi.
Usero Instagram per tenere viva la mia gallery e per condividere i nuovi articoli del blog sulle Instagram Stories ma io resterò fuori dalle scene da ora in poi.
Tutto ciò di cui vi ho parlato è stato il risultato di un processo naturale mescolatosi agli eventi della vita, non mi sono dovuta impegnare affatto per stare lontana dai social.
Continuavo ad usarli in modo compulsivo perché erano sempre li a portata di mano.
Per cui ho deciso che darò inizio ad una nuova personale era del mondo social, con un approccio molto più sano ad internet e alla condivisione dei contenuti on line.
E farò tutto ciò per numerose ragioni:
- così che possa uscire dal letto appena sveglia e non dopo mezz’ora di cazzeggio social
- per camminare guardandomi intorno invece che fissando il telefono
- per stare più concentrata su ciò che sto facendo e non ciò che gli altri stanno facendo
- per essere più produttiva
- per ascoltare musica seguendo i testi anzichè cazzeggiando sui social
- per avere più discorsi da affrontare nella vita vera con le persone che conosco (ci pensate a quanti discorsi omettiamo perchè tanto abbiamo già captato quell’informazione su Instagram?!)
Ad esempio durante la mia prima settimana di social media detox ho prodotto due articoli in inglese per questo blog: “How to plan a trip to Cuba” e la versione inglese dell’articolo che state leggendo.
Vi aggiornerò sui miei progressi, voi fatemi sapere cosa ne pensate.
Ciao, non sono iscritto su facebook, ma conosco i Social Network e similari molto bene..
Posso dire che concordo su diverse cose. Detto questo:
Il “male” dei social è il sistema dei “like” a mio parere. Creano dipendenza come una droga. La persona, se non riceve “like” per una settimana, pensa di avere qualcosa che non va.. di stare sbagliando.. e questo annulla moltissimo la sua personalità, la sua forza di carattere. Sembra che abbiano bisogno di ricevere sempre consensi, a tal punto che vengono “ingabbiati” da quel sistema.
Ovviamente, quelle persone che vivono scrivendo davanti a una scatola(chiamo in questo modo smartphone, tablet o altro), tenderanno a cercare di convincerti che il modo giusto di vivere sia quello.
Niente di più sbagliato. Le persone per millenni si sono conosciute, facevano amicizia, nascevano amori.. senza bisogno di queste “macchinette”.
Aggiungerei che esiste un gioco “scorretto” nel 99% dei social che ho frequentato.
Non so se siano troll pagati per indirizzare l’opinione pubblica in una direzione o utenti veri..
In realtà succede quasi sempre, che poche decine di utenti che sono “sempre” online, nelle discussioni acquistano potere, si aggregano.
Allora succede la seguente cosa: se fai da trombone(nel senso che gli fai eco) e dici le cose che vogliono sentirsi dire, acquisti “like” e “popolarità” in 5 minuti…
Se dici come la pensi, andando controcorrente, ma scrivendo esperienze di vita reale(che loro non hanno mai vissuto, molto probabilmente), ovvero dicendo qualcosa di interessante e meno scontato, ti trovi isolata, Addirittura se la tua opinione è in contrasto con i loro interessi (economici, politici che siano).. ti trovi attaccata da gruppi che si spalleggiano, mettendosi i like fra di loro.
Sbagliatissimo! Ogni opinione dovrebbe valere come le altre. I like non dovrebbero esistere. Appioppare un voto, all’opinione di ogni persone, è una delle cose più stupide che abbia mai sentito.
è come se vivessero in un Grande Fratello, solo che quello è un gioco con un inizio e una fine.. per loro è “la vita”.
Chi legge la tua opinione.. è influenzato dai like.. vede 1000 like a dieci persone che ne stanno offendendo una.. e zero like a quella poveretta.. credono che lei abbia torto. Questi utenti se la cantano e se la suonano come vogliono(spesso con l’aiuto di moderatori non proprio “imparziali”).
Insomma.. esiste a mio parere, dentro i social un vero e proprio sistema per indottrinare la gente, togliendo ogni traccia del loro libero pensiero. La persona sfiduciata che ha avuto “zero like”.. pensa di sbagliare.
Molte persone deboli, cercano di adattarsi, di “farsi conoscere”, quindi si allineano alle idee della maggioranza.
Credo che quello del “like” sia la cosa più pericolosa, non viene riconosciuta come “vera” l’opinione sincera, molte volte, ma quella “più in linea” con il modo di pensare degli altri. (essendo basato il tuo successo su un fattore puramente numerico).
Inoltre, ho notato anche io, che in Italia, quasi nessuno fa amicizia, conosce gente nei locali.. è una pena.
Sono costretti a mettersi in chat, anche perchè le nuove regole fra giovani, spesso lo impongono. Non è “di moda” parlare con un estraneo. Ho provato a dire in un Social che preferivo fare amicizia dal vivo e non amavo usare questi mezzi.. sono stato attaccato e insultato. Mi hanno detto addirittura che chi non ha facebook oggi è finito (stupidaggine pazzesca). Conosco fior di professionisti che non usano facebook, hanno fatto una carriera invidiabile.
Trovo veramente squallido dare dei voti alla vita privata delle persone.. in passato la vita privata, le foto di famiglia, rimanevano tali. Al massimo le vedevano gli amici. A me non importerebbe niente di fare vedere i miei parenti a un estraneo.
In altri paesi, si usa ancora fare amicizia nei locali.. Quando mi ci sposto vedo che è tutto un altro mondo.
Ultima cosa: ho visto social network, tipo quelli dei nerd che hanno regolamenti da brividi! Fanno paura!
Tutto quello che posti diventa automaticamente loro, ne fanno quello che gli pare. è scritto nel contratto.
La gente, come un branco di pecore, cedono tutte le proprie idee, le proprie foto, la propria storia, a persone sconosciute, senza sapere nemmeno che uso (malvagio) potrebbero farne.
Sono stato in un SN nel quale addirittura, ogni “edit” che facevi a un messaggio rimaneva pubblico, con un pubblico di indottrinati che mettevano i voti. Non potevi cancellare o vandalizzare(rendere anonimo) il tuo messaggio, in molte situazioni perchè qualche operatore come regola, ripostava il tuo messaggio perchè dovevi essere messo sotto accusa per quello che avevi scritto.. anche se ci ripensavi o avevi fatto un errore.
Roba da matti (era scritto nel regolamento). e la privacy? il bel piacere di parlare con un’amica mentre non ti sente nessuno, che fine hanno fatto?
In questi social estremi, che hanno decine di migliaia di utenti negli Usa, famosi anche in Italia, una persona non è libera di fare quello che vuole, nemmeno con i “suoi” dati. Assurdo… Diventa tutto “loro” una volta che li inserisci, ne fanno quello che gli pare (possono anche usarli per insultarti a volte)
Ci sono Sn nei quali devi guadagnarti una “reputazione” per avere vantaggi, la reputazione dipende da quanto sei d’accordo con gli altri, quindi in pratica ti formano a loro immagine e somiglianza..
Praticamente ti impongono quasi quello che devi pensare. Altro che sette pseudo religiose, questi sono mille volte peggio secondo me, e sono semplici nerd che stanno tutti i giorni davanti a un social. (maschi e femmine ormai non esiste differenza da questo punto di vista).
Devo dire che erano frequentati al 90% da nerd, radical chic molto ricchi, anche perchè chi lavora, ed è impegnato, il poco tempo libero che ha.. non può e non deve dedicarlo in questo modo.
P.s: è solo il mio parere.
P.s: non voglio demonizzare i Social Network del tutto. Ho elencato, una serie di cose negative, più che altro per evidenziare, l’uso sbagliato che secondo me ne viene fatto.
Aggiungerei la poca attenzione alla propria privacy dell’utente medio, che “regala” o “cede per niente” i diritti di quello che condivide a volte senza nemmeno rendersene conto. Soprattutto, per esempio, in alcuni network Q & A, molto famosi negli USA che ho visto, ho letto delle regole che non capisco la gente come possa accettarle.
Soprattutto in uno in particolare.. che posso anche nominare.. molto usato dai programmatori.
La gente vede internet.. pensa: che bello, questo servizio è gratis..
In realtà nessuno regala niente per niente. Quelli che li usano, spesso, non si rendono conto, di quello che “cedono” in termini di “privacy” e di “diritti su quello che ha scritto”, soprattutto in questo famoso Q&A che mi viene in mente