Ho ascoltato, più volte, tra sorrisi e commozione le gesta di immigrati che tra gli anni ’50 e ’60 hanno lasciato la loro vita europea per provare a vivere il sogno australiano.
“Sai come ho fatto a venire in Australia?”
“No, come?”
“Ho trovato una pubblicità sul giornale, diceva di andare all’ambasciata australiana per maggiori informazioni sul trasferimento. Una volta lì mi sono state fatte delle domande generiche per capire che persona fossi e dopo essersi accertati delle mie buone intensioni mi hanno chiesto di scegliere tra Sydney e Melbourne e tra nave e aereo. Io ho scelto Perth e la nave”.
Erano persone che non avevano nulla da perdere se non gli affetti, uomini che si lanciavano verso una terra sconosciuta e lontana con paura e determinazione, loro che non sapevano minimamente cosa li avrebbe aspettati e che partivano consapevoli di non poter tornare – o almeno non per le vacanze di Natale come facciamo noi!
Oggi la situazione è completamente diversa!
Il lungo processo che ha mosso centinaia di migliaia di persone da un continente all’altro si sta arrestando bruscamente: le leggi cambiano, le possibilità per rimanere sono sempre meno e la selezione effettuata su ogni singolo richiedente visto è più serrata.
Nel giro di pochi decenni l’Australia è passata dall’essere la landa desolata in cui nessuno voleva trasferirsi al paese esotico perfetto per espatriare se si sta lasciando l’Italia – oggi, le famose paghe da capogiro sono uno dei moventi principali per noi giovani in cerca di lavoro retribuito decentemente!
Le fila di coloro che si lanciano verso un trasferimento in Australia sono piuttosto fitte e variegate, le personalità coinvolte sono così miste da far risultare il quadro d’insieme quasi ambiguo: ventenni squattrinati in cerca d’avventura, cinquantenni affermati alla ricerca di nuovi stimoli, neo laureati in cerca di lavoro e persino qualche pensionato in cerca di relax.
Ma è così semplice trasferirsi in Australia? Chi può farlo? Cosa sta succedendo ai visti e agli sponsor? Se mi trasferisco oggi posso ancora sperare di costruirmi una bella vita in Australia?
Lo so, le domande sono tante, i dubbi di più e le risposte purtroppo sono sempre incerte e, troppo spesso, frutto di sentito dire.
A questo proposito, prima di proseguire e dirvi la mia, ci tengo a precisare che se volete davvero venire a vivere in Australia e costruirvi una vita qui avete bisogno di un migration agent serio e affidabile, uno di quelli che le cose per sentito dire non le racconta e che non vi vuole illudere a tutti i costi di poter ottenere una Permanent Residency pur di accaparrarsi la propria parcella; un migration agent iscritto all’albo e riconosciuto dal governo australiano.
E’ per questo motivo che vi consiglio a occhi chiusi di affidarvi all’esperienza di Fabio Nocilla e del suo ufficio Atlas Migration, sono io stessa sua cliente e posso garantire al 101% sulla loro serietà nonché sulla loro efficienza – seguiteli sulla pagina Facebook di Atlas Migration per rimanere aggiornati in tema di immigrazione.
Vi posso assicurare che appena entrerete nell’ottica del trasferimento in Australia capirete quanto un immigration agent vi sia necessario: districarsi tra centinaia di cavilli e decine di tipologie di visti differenti non è facile.
Eppure, nonostante il sogno australiano sembri ancora vivo e realizzabile molti sono scettici a riguardo; sempre di più ci si chiede in che modo tutto ciò che sta succedendo si possa riflettere sullo stile di vita che si può condurre in Australia. Quante possibilità ci sono di riuscire a rifarsi una vita – dignitosa – Down under?
E soprattutto, è possibile andare a vivere in Australia se si hanno più di trent’anni e quindi non si può utilizzare il Working Holiday Visa?
Sei alla ricerca di informazioni per il tuo working holiday visa? O guarda il video dedicato sul mio canale YouTube
Mi piacerebbe rispondervi che è tutto bello e facile, che a prescindere da quanti anni avete e dalla vostra esperienza lavorativa potreste comunque venire a vivere in Australia. La verità è che non è così.
Ogni singola legge, ogni cambiamento è mosso allo scopo di portare in Australia personale specializzato – e possibilmente giovane – nei settori in cui c’è maggiore bisogno.
Stavate pensando di venire in Australia e trovare uno sponsor come manager in ristorazione? Abbandonate completamente questa idea e cercatene un’altra. Il settore dell’hospitality è saturo e come questo molti altri.
E qui torniamo al bisogno di un migration agent che sappia guidarvi per questa scelta così importante e dispendiosa come un trasferimento definitivo in Australia può essere.
Informatevi circa le professioni ancora in lista per un visto permanente, studiate l’inglese con meticolosità, impegnatevi a fare pratica nel vostro lavoro e non demordete: solo così potrete avere una vita decente in Australia.
Purtroppo è vero, ormai non è più come prima.
Ormai non basta venire qui per trovare un futuro.
Bisogna rimboccarsi le maniche, sgomitare con la concorrenza e farsi valere.
Ormai se volete venire a vivere in Australia e vivere il vostro sogno australiano dovete essere disposti a scendere a compromessi e fare sacrifici perchè nessuno sta aspettando voi!
L’Australia è il nuovo El Dorado, fa gola agli europei e, ancor più, agli asiatici.
E’ vista da molti come una banca, da altri come un’avventura e da altri ancora come la terra promessa per vivere una vita di felicità e spensieratezza dove si lavora sì quaranta ore a settimana ma dove la frase che ripeti più spesso è “no worries mate”.
Articolo in collaborazione con Atlas Migration Agency.