Qualche giorno fa scorrendo i posts della bellissima Pam mi sono accorta di non aver mai parlato di Los Angeles sul blog pochi minuti dopo ero già davanti al pc con una tazza di tisana fumante in una mano e l’hard disk nell’altra, destinazione Los angeles.
Sono stata a Los Angeles lo scorso aprile durante uno dei viaggi più belli e avvincenti fatti fino ad ora, in un solo colpo ho potuto vedere sia New York che la CALIFORNIA, il mio sogno più grande (trovate qui l’itinerario del mio viaggio in America, negli Stati Uniti ).
Quando ci penso mi sembra quasi impossibile di esserci stata davvero, è così “lontana” e per alcuni aspetti irraggiungibile che ancora oggi guardando queste foto rimango incredula.
Ma torniamo alla città degli angeli.
Uno dei motivi per cui l’essere stata a Los Angeles mi resta così impalpabile è il fatto che non si percepisca un vera e propria città con un centro e delle periferie.
Los Angeles è tutto e niente, un agglomerato di 88 quartieri male assortiti che spaziano una superficie di quasi 1300 km quadrati.
Andare a Los Angeles e vedere Los Angeles purtroppo non sono neanche lontanamente sinonimi.
Si possono scegliere dei quartieri e delle aree da vedere con maggiore attenzione, optando di vederne altre solo di sfuggita…ammesso riusciate ad averla vinta sull’assurdo traffico cittadino!
Cosa fare a Los Angeles?
Nei quattro giorni a nostra disposizione ci siamo concentrati perlopiù sui quartieri costieri: Redondo Beach, Hermosa Beach, Manhattan Beach, Santa Monica senza però farci mancare una visita fugace alle Hills con la famosissima scritta Hollywood e una passeggiata sulla Walk of Fame (esperienza che devo dire non ha destato in me grande euforia!)
Per gli appassionati del genere non può certo mancare una visita agli Studios, il costo del biglietto é abbastanza alta ma pare ne valga la pena!
Devo spezzare una lancia a favore della “cucina di Los Angeles” o meglio a favore dello stile di vita dei suoi abitanti!
Consumare pasti economici e salutari è infatti un obiettivo raggiungibile senza difficoltà! Vi ritroverete sommersi da fast food e ristoranti rigorosamente Healthy.
A Los Angeles ho mangiato alcune tra le insalate più buone di sempre.
(qui trovate una raccolta di tutto ciò che ho mangiato nei 20 giorni in America).
Abbiamo alloggiato in un motel in perfetto stile americano a dieci minuti a piedi da Redondo Beach, il classico motel blu con l’insegna luminosa, le camere al secondo piano e il garage al piano di sotto.
Ricordo come se fosse ora il momento in cui siamo arrivati in città da Las Vegas, neanche a dirlo primo stop: Hermosa Beach con uno dei tramonti più belli che ricordo, il sole era insolitamente grande e vicino, la spiaggia deserta.
Ho appreso nei giorni successivi che la spiaggia non è granchè frequentata dai local se non la domenica o nei giorni festivi.
Cosi con mia grande gioia e stupore per il 90% del tempo trascorso in riva al mare eravamo solo noi due.
Los Angeles è una città particolare, ha un fascino tutto suo, non è bella architettonicamente o chissà quanto vivibile, ma vi si respira un’aria pregna di anticonformismo e possibilità di fare.
Los Angeles ti fa sentire come se fossi davvero padrone dei tuoi sogni, ti da la carica emotiva… Pensare che la decisione di aprire questo blog è stata presa proprio li, prima di partire per il lungo viaggio di ritorno.
Quando penso a Los Angeles la mia mente vola automaticamente a Venice Beach: colorata, disordinata, multietnica, confusionaria e perfetta.
Un breve tratto di costa con un’ampia spiaggia oro, fiancheggiato da alte palme che oscillano sinuose sui passi del vento.
Sul lungo mare è possibile trovare di tutto: palestre sulle spiaggia, campi da tennis, campi da squash, campi da basket, aree per gli skaters, giocolieri, gente che sfreccia sui pattini in linea, ambulanti, senza tetto e…promotori di marijuana!
Come probabilmente saprete la California è uno dei primi paesi al mondo ad aver legalizzato l’utilizzo terapeutico della marijuana nel lontano 1996, ciò nonostante la Legge Federale punisce ancora il possesso e l’utilizzo della sostanza.
Da qui la mia curiosità davanti ai “green doctors” dei ragazzi completamente vestiti di verde che popolano tutta la zona e cercano di vendere licenze per l’acquisto della suddetta medical marijuana.
Come avremo appreso a breve non bisogna essere necessariamente malati, nel corso della visita medica per il rilascio della licenza nessuno vi visiterà davvero, si limitano a fare delle domande e scrivere le risposte. Pagati i 30-40$ richiesti potrete accedere per un anno a tutti i dispensari di marijuana dello Stato.
Ovviamente è severamente vietato fotografare l’interno o l’esterno del negozio, i ragazzi che vi lavorano o semplicemente l’insegna.
…e poi dicono di noi italiani che facciamo i furbi!!!!
Non saprei ancora dire se questa città mi piace davvero o se mi piace per il mito che rappresenta e penso non ci sarà modo migliore per scoprirlo se non tornarci di nuovo!Partendo da Los Angeles ero insolitamente serena e quieta, la mia classica depressione da ritorno non si è presentata e non so quale ne sia stata esattamente la causa.
Dopo quasi 10 giorni dal mio ritorno dalla California, ho ancora le immagini e i ricordi così vivi che vorrei teletrasportarmi laggiù. Non l’avrei mai detto prima di partire, ma si ora Los Angeles è davvero una meta favolosa per il suo mare e le sue spiagge. Ho ancora qualche perplessità su Downtown e la zona di Hollywood, ma sono sincera non mi aspettavo di sentirmi così bene e in pace con me stessa lungo le spiagge losangeline 😉 Ci torniamo subito?! Ciao, buoni viaggi. Monica
Partiamo subito???? Dai dai vengo a prenderti!!
Io penso di doverci tornare per capirne la vera essenza e spero di poterlo fare presto.
Grazie mille per il tuo commento, Danila,