Il viaggiatore sa bene che ogni viaggio è unico, ogni viaggio porta con se una ventata di riflessioni e consapevolezze, non esiste un viaggio uguale ad un altro.
La scelta della meta di viaggio non è mai casuale, anche quando lo sembra.
Segretamente tutti possiedono una sorta di lista delle preferenze dei posti da vedere e, puntualmente, ci si accorge che un luogo era in cima ad essa, solo dopo esserci stati.
Per Istanbul è stato così.
Ho deciso di andarci quando ancora non mi ero resa conto di volerlo.
Prima di avere il tempo di sfogliare la Lonely Planet avevo già prenotato volo e hotel e bramavo il giorno della partenza.

Da un pò di tempo a questa parte mi impongo di non guardare foto dei posti che sto per visitare o che so di voler vedere nel breve tempo.
Sono pienamente d’accordo sul fatto che Internet è un mezzo di comunicazione meraviglioso ma volete paragonarlo alla meraviglia che si poteva provare 30 anni fa arrivando in un posto nuovo, del quale si aveva solo qualche sbiadita idea enciclopedica?
Anche per la Turchia è stato così.
Fremevo all’idea di vederla ma temevo di rimanere delusa.
Questo contrasto di sensazioni mi aiuta a non cercare disperatamente su google foto che spesso si rivelano essere ritoccate.
Siamo arrivati a Istanbul a fine luglio, nel pieno delle rivoluzioni di Piazza Taksim, ad accoglierci una città blindata, forze dell’ordine ovunque, militari armati fino ai denti agli angoli delle strade.
Nonostante questo è bastato un minuto per innamorarmi follemente di questa città che accosta alla rigidità dell’Islamismo un forte spirito innovativo.
Vi capiterà di vedere molte ragazze vestite in modo occidentale e il velo integrale non è poi così diffuso.

É la città dei due continenti, solcata in due dal Bosforo, si divide fiera tra Asia e Europa.Istanbul è profumata, colorata, decadente, bella, intensa, a tratti diroccata, è speziata e profuma di tramonti dorati.
E’ la città del Gran Bazar, il mercato dove entrare abbandonare l’orologio; il posto dove si mescolano in armonia l’odore di pelle, i fumi del narghilè, le spezie provenienti da mezzo mondo.
Al Gran Bazar troverete pashmine di ogni colore e tessuto, borse in pelle di ogni forma e dimensione, dall’autentica manifattura alle classiche imitazioni di borse firmate, tabacchi aromatizzati, pietre preziose di ogni colore e valore.
Al Gran Bazar troverete pashmine di ogni colore e tessuto, borse in pelle di ogni forma e dimensione, dall’autentica manifattura alle classiche imitazioni di borse firmate, tabacchi aromatizzati, pietre preziose di ogni colore e valore.



E’ anche la città dei mosaici che adornano ogni palazzo o luogo di culto.
Vi ritroverete spesso con lo sguardo all’insù estasiati dalla quantità di tasselli a comporre quei meravigliosi giochi di colore.
I più belli sono, a mio avviso, quelli della Moschea Blu.





Se visitate la città in estate sarà un ottimo modo per rinfrescarvi un pò.
Impossibile perdere la suggestiva Cisterna Basilica: una cisterna sotterranea, dove un tempo si girava in barca, che serviva come principale bacino idrico alla città.
E’ le mille Moschee e i loro minareti che svettano alti tra i palazzi bassi della città.
E’ la città dove mangiare sul Ponte di Galata schivando gli ami dei pescatori sopra le vostre teste.
E’ la città perfetta da guardare al tramonto a bordo di un battello che naviga sul Bosforo.
E’ la città che sa di ciliegie nella sua parte asiatica e di cupra (orata) nella parte europea.


Istanbul è la città “europea” più unica e affascinante che abbia visitato fino ad ora ed è la città che mi fa battere forte il cuore se penso di tornarci. Mi ha catturata in pochi attimi e non mi ha più lasciata.
Vi abbraccio,
Danila.
Ciao Danila, quello che hai scritto su Istanbul è molto bello, non vediamo l'ora di scoprire il fascino di questa meravigliosa città! A presto, Valentina e Stefano!