Oggi intervistiamo Giulia, una giovane sarta e stilista italiana che io (Danila) ho avuto il piacere di conoscere tre anni fa non appena arrivata in Australia.
Ciao Giulia! Se quando ti ho incontrato tre anni fa da Portorosa a Fremantle mi avessero detto che di lì a pochi anni ti avrei intervistata per uno dei miei siti non ci avrei mai creduto, eppure l’Australia ti insegna che non sai mai quello che ti potrà succedere.
Ciao Danila! Hai proprio ragione! Un incontro che di certo non è stato casuale, perché eccoci qua: tu con i tuoi progetti e io con i miei. Totalmente differenti ma con un FILO che li lega.
Ti va di raccontarci il tuo percorso e dirci chi sei?
Mi chiamo Giulia, ho 25 anni e lavoro come barista.
Sono una ragazza molto semplice, dolce, estremamente empatica e sensibile, a tratti diffidente e scontrosa, ma se ci si guadagna la mia fiducia il mio cuoricino apre le sue porte e fa uscire tutto l’amore del mondo.
Quando credo in qualcosa non c’è nulla che mi riesca a dissuadere dall’obiettivo.
La determinazione non mi manca ecco!
Ho avuto modo di vivere due bellissime esperienze all’estero: una come au pair in Spagna e l’altra in Australia, dove ho continuato il mio lavoro di barista e dove, appunto, ho conosciuto Danila.
La Bizarra: chi è? Perché questo nome? Parlaci del tuo marchio.
La Bizarra, con una z, poi vi spiegherò come mai, è il nome che rappresenta la mia personalità e quindi l’ho scelto per il mio brand.
Il nome è ispirato ad una sartoria scoperta in un vicolo del quale mi sono innamorata in Spagna: ecco perché con una z!
Se mi avessero detto due anni fa che avrei imparato a cucire mi sarei fatta una grossa risata! Io che la pazienza per le creazioni manuali non l’ho mai avuta, che, da brava ariete, quando inizio una cosa devo finirla subito perché voglio vedere il risultato nell’immediato, non avrei mai immaginato che, invece, sarei riuscita a modificare queste sfaccettature del mio carattere.
È iniziato tutto per caso: il motivo principale era che volevo differenziarmi dalla massa, ed essendo amante dei colori e dello stile etnico l’intento era di creare qualcosa di unico e solo per me! Mi sono iscritta ad un corso di cucito amatoriale per imparare almeno ad usare la macchina da cucire e tra un tutorial e una serata in compagnia di signore molto più grandi di me e ho preso il via.
Le prime creazioni sono stati I turbanti e le fasce per capelli, decisamente qualcosa di adatto solo a poche ragazze per chi abita in un piccolo paese di provincia. Andavo al lavoro con le mie creazioni coloratissime in wax africano e la gente ha iniziato a chiedermi dove le avessi comprate.
Ecco quelle parole mi facevano sentire immensamente fiera di me, soprattutto quando poi rispondevo che le avevo cucite io!
Tante sarte che ho conosciuto sono partite così: si creavano qualcosa e la gente vedendole chiedevano se potessero riprodurre lo stesso abito per loro. A me è successo uguale.. Mi sono ritrovata con tantissimi ordini di fasce senza neanche rendermene conto. É stata veramente una grande soddisfazione.
Perché hai scelto il wax? Hai una connessione particolare con l’Africa o è solo una scelta stilistica?
Il wax perché è una stoffa affascinante, rigida, colorata, consistente, piena di significato.
La storia del Wax – una stoffa speciale
In realtà la sua storia non ha nulla a che vedere con l’Africa: intorno alla seconda metà dell’Ottocento Vlisko – una ditta olandese di tessuti – iniziò a realizzare stampe batik esportandole in Indonesia, a quei tempi colonia olandese. Questi tessuti non vennero però apprezzati perché considerati in Indonesia poco rifiniti. Vennero quindi rimandate indietro sulle navi olandesi, ma durante una sosta in Africa, Vlisko le propose alle donne locali. Fu un vero successo e la ditta olandese iniziò a produrre solo per il continente africano.
Il wax la stoffa delle donne
C’è un’altra bellissima storia dietro alle fantasie di queste stoffe: sempre in quegli anni, in cui le donne venivano sottomesse dagli uomini e ciò che dicevano o pensavano contava ben poco , quei colori e quei disegni erano diventati un modo per esprimersi. Ad ogni fantasia era legato un messaggio.
Wax – La stoffa della felicità
Queste stoffe mi trasmettono una sensazione di felicità ed entusiasmo che nessun’altra stoffa, fino ad ora, è riuscita a trasmettermi. Non ho una particolare connessione con l’Africa, se non che desidero tanto poterci vivere per un po’. È una nazione che già a 14/15 anni mi affascinava e il mio sogno era poter vivere un’esperienza in qualche centro per aiutare donne e bambini in qualsiasi campo potessi essere utile. Un sogno che ancora ho, e che sicuramente realizzerò.
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Essere donna nel mondo del lavoro, come sono state le tue esperienze? Hai mai incontrato ostacoli legati all’esser donna? Ti sei mai trovata in ambienti sessisti?
Per mia fortuna non ho mai avuto questo genere di problemi, se non in alcuni casi in cui sono stata presa in giro, ma credo sia dovuto più al fatto che spesso e volentieri mi sono fatta mettere I piedi in testa e mi sono fatta andar bene situazioni che non avrei dovuto. La bontà d’animo in alcuni casi è un difetto, in un mondo in cui la maggior parte delle volte la prepotenza e la furbizia hanno la meglio.
Che rapporto hai con le altre donne? Che amica sei? Come ti approcci alle donne in ambiente lavorativo? Hai incontrato colleghe che sono diventate AMICHE?
Io sono una grande fan delle donne, (apro una piccola parentesi, siamo quattro sorelle, ho tre nipoti femmine e a luglio ne arriverà un’altra!! hahahaha il mio babbo non ha libertà di parola qui in casa!!) purtroppo però per il carattere schietto che ho non piaccio a tante. Sono una gran selezionatrice, ahimè le esperienze di vita segnano e bisogna adeguarsi.
Ho conosciuto donne straordinarie in viaggio, con le quali sono ancora in contatto, donne con un coraggio pazzesco, dotate di una dolcezza disarmante, umili (io amo le persone umili), che non hanno paura di essere quel che sono.
Ne ho incontrate tante anche nel viaggio della vita: quelle che ad oggi sono le mie amiche. Non ne ho tante sai?! Mi va bene così. Le ho scelte con cura e non mi deludono mai, nonostante io faccia un po fatica con I rapporti in generale, con loro è diverso, viene tutto naturale senza sforzarmi di fare qualcosa o di essere qualcun altro.
Crescendo ho perso anche tante amiche, si cresce si fanno scelte diverse ma bisognerebbe sempre continuare a cercarsi, purtroppo tante volte non è stato così. Come dicevo all’inizio per quelle poche amiche che ho il mio cuore per loro batte forte forte.
Per quanto riguarda l’ambiente lavorativo mi sono sempre approcciata come in qualsiasi altro campo: ci si conosce, ci si frequenta, non è detto che ci si debba piacere per forza, non sono brava a fingere quindi piuttosto se una persona non mi va a genio semplicemente la rispetto senza fingere che mi piaccia. Per fortuna ad oggi sono sempre andata d’accordo con tutte.
Una di quelle poche amiche che ho l’ho conosciuta proprio al lavoro, si chiama Valentina, e come scrisse lei una volta:”...allora ci siamo annusate per un po’ senza mai allargarci troppo perché comunque noi stiamo bene anche nel nostro eremo di solitudine. Poi però bando alle ciance , ci vogliamo anche tanto bene.”
All’inizio lei credeva di non starmi simpatica, in realtà sia io che lei dobbiamo sempre mettere alla prova chi abbiamo di fronte e in quel caso io la stavo mettendo alla prova!
Se potessi esprimere un desiderio per tutte le donne del mondo, quale sarebbe?
Avrei tanti desideri per tutte le donne del mondo, ma se proprio devo sceglierne uno lo farei con una parola che ha tanti significati: LIBERTÀ.
Desidero che tutte le donne del mondo si sentano libere di scegliere la propria vita.
Desidero che tutte le donne del mondo possano avere la libertà di parola e pensiero.
Desidero che tutte le donne del mondo possano parlare liberamente dei propri problemi, senza essere giudicate.
Desidero che tutte le donne del mondo si sentano libere di essere chi sono, senza mettere freni, senza pensare se alle altre persone possano piacere oppure no.
Desidero che tutte le donne del mondo possano essere libere di amare chi vogliono.
Desidero che tutte le donne del mondo siano LIBERE!!
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