Abbiamo deciso di avvicinarci a donne che stimiamo, studiarle, farle conoscere e far sì che il loro successo sia fonte di ispirazione per altre donne anziché motivo di invidia. Nasce Lavoro da Donna, la rubrica di LeDonneLoSanno dedicata a Donne che hanno successo sul lavoro, perché quel lavoro è esattamente il lavoro che si sono scelte, per cui hanno combattuto e sudato. Il lavoro che si sono cucite addosso. In barba alla frustrazione da posto fisso.
Allora, proviamo a dire in poche parole chi è fraintesa e cosa fa. Sei stata una delle prime Travel Blogger italiane nonché una delle poche che è riuscita a trasformare questa passione in lavoro. Come guadagni effettivamente la pagnotta? E’ il blog a creare monetizzazione o quello è ormai marginale? Che nome daresti al tuo lavoro? C’è qualche aspetto del tuo lavoro che ti piace più di altri? E qualcuno che ti piace meno?
Dopo 10 anni di blog effettivamente è una bella soddisfazione dire che questo è il mio lavoro! A differenza di tanti Influencers che lavorano solo con Instagram, io mi definisco Travel Blogger, quindi una persona che scrive di viaggi in primis. Ma potrei definire il mio lavoro anche come Content Creator, perché in effetti ormai non mi limito a scrivere guide e itinerari di viaggio, ma sempre più spesso mi viene chiesto di produrre anche altri contenuti, come foto e video.
Per quanto riguarda la monetizzazione, guadagno da affiliazioni sul blog, contenuti publi-redazionali, e soprattutto collaborazioni editoriali legate ai viaggi che faccio – in breve, vengo pagata per viaggiare e produrre contenuti sulla mia esperienza. Questo è l’aspetto del mio lavoro che mi piace di più: essere pagata per fare ciò che amo.
L’aspetto che amo di meno è legato a quei casi in cui sembra che il valore del mio lavoro e della mia community sia solo il numero dei follower su Instagram: il vero valore è invece quanto queste persone siano fedeli e interessate ai miei contenuti, e quanto le guide che scrivo online rimangano in prima pagina su Google anche a distanza di anni. Ma purtroppo ci sono tante persone che ancora non lo capiscono!
Al di là del nome che si voglia dare al tuo lavoro, tu sei indubbiamente una donna di successo. Quali sono i tuoi segreti per realizzare sogni giganti? E quali le rinunce – i sacrifici, almeno nella tua esperienza, per andare lontana?
Intanto grazie per questo bellissimo complimento. Nella mia esperienza, per realizzare i sogni bisogna ascoltare il proprio cuore e non avere paura, farsi poche paranoie e impegnarsi al 200% per realizzare ciò che si vuole. Questo significa, come giustamente avete anticipato, fare tante rinunce. Ho rinunciato a contratti da dipendente, tutele sanitarie, ferie pagate; ma ho rinunciato anche a tanto tempo libero e tante occasioni di uscire, sia all’inizio (10 anni fa) quando passavo ogni minuto libero a studiare SEO e codice per migliorare il mio blog, sia ora, quando sono spesso in viaggio per lavoro anche se magari preferirei andare a trovare un’amica o dare la precedenza all’amore.
L’ultimo anno non è stato esattamente facile per te, ti va di raccontarci qualcosa? Come hai coniugato una situazione così impegnativa con un lavoro che richiede di viaggiare, essere felice e spensierata? Cosa diresti ad altre donne che si trovano nella tua situazione?
Sì, l’ultimo anno è stato decisamente molto, molto difficile. La diagnosi di tumore al seno è arrivata come un fulmine a ciel sereno e una delle prime cose a cui ho pensato è stata proprio: “come faccio con il lavoro? Come faccio a mantenermi? Come faccio con la mia community?“. Ho capito da subito che non avrei potuto parlare della mia situazione pubblicamente, altrimenti avrei rischiato di non lavorare più per almeno sei mesi. Quale cliente farebbe partire per un viaggio una donna in chemioterapia, che magari rischia di stare male durante l’esperienza? Così ho tenuto tutto per me, ho continuato a fingermi felice e spensierata e ho cercato di continuare a lavorare. Devo dire che il lavoro, anche se è stato più faticoso del solito in questi mesi, è stata anche un’ancora di salvezza perché mi ha permesso di distrarmi tanto, soprattutto nei momenti più bui. Proprio per questo mi sento di consigliare ad altre donne che si trovano nella mia stessa situazione di cercare di continuare a lavorare o mantenersi attive, distraendosi il più possibile. E magari dandosi un grande obiettivo da raggiungere dopo le terapie.
E ora Francesca ha deciso di ripartire da qui per riprendere in mano la sua vita più forte di prima. Come? Con un progetto molto ambizioso! Una campagna di crowdfunding per finanziare l’AIRC e… il suo giro intorno al mondo! Scoprite tutti i dettagli del suo progetto e sostenetela in questo progetto di prevenzione.
Essere donna nel mondo del lavoro, come sono state le tue esperienze? Hai mai incontrato ostacoli legati all’esser donna? Ti sei mai trovata in ambienti sessisti?
Nei miei 10 anni da professionista ho vissuto tante esperienze negative. Ma ho sempre cercato di tener fede alla mia etica e ai miei valori e cambiare la situazione quando possibile.
Tante volte sono stata al centro di situazioni di mansplaining, soprattutto perché, specialmente anni fa, ogni lavoro legato all’informatica era per lo più maschile, ma è sempre stata una grande soddisfazione mostrare a “informatici” e programmatori che ne sapevo a pacchi anche di codice e di SEO. Negli anni mi sono anche capitati viaggi in cui per me, donna, era stato pensato un programma ad hoc che includeva ad esempio esperienze di shopping anziché nella natura.
Io ho sempre amato stare all’aria aperta più che rinchiudermi nei centro commerciali, quindi l’ho trovato spesso assurdo e l’ho sempre fatto presente. Devo dire che adesso almeno questo aspetto è migliorato, anche perché ho imparato a presentarmi subito per quella che sono, facendo presente le mie esigenze e facendomi valere.
E sì, purtroppo mi sono trovata spessissimo in ambienti sessisti. Mi è capitato che mi venissero offerti lavori importanti che poi svanivano magicamente non appena svelavo di essere fidanzata. Mi è anche capitato di licenziarmi da un posto di lavoro interessante e ben pagato perché non tolleravo gli atteggiamenti sessisti del capo, che faceva costantemente allusioni sessuali e allungava le mani nei confronti delle mie colleghe.
Che rapporto hai con le altre donne? Che amica sei? Come ti approcci alle donne in ambiente lavorativo? Hai incontrato colleghe che sono diventate AMICHE?
Non so dirvi se sono una buona amica, forse dovresti chiederlo alle mie amiche 😉 Diciamo che faccio sempre di tutto per esserci nel momento del bisogno, per supportare e motivare le donne che mi stanno intorno, e per dimostrare che possiamo veramente fare tutto quello che vogliamo e che chiunque (uomo o donna) e può raggiungere qualsiasi obiettivo se lo vuole. In ambiente lavorativo mi è capitato spesso di lavorare con donne, anche quando ho lavorato come dipendente, e ho sempre cercato di avere un rapporto di confidenza e schiettezza, che fosse sincero e anche divertente. Ho tante colleghe che sono diventate amiche, una di queste era addirittura il mio capo!
Se potessi esprimere un desiderio per tutte le donne del mondo, quale sarebbe?
Vorrei che tutte le donne del mondo aprissero gli occhi. Che si rendessero conto che non sono diverse dagli uomini, che hanno gli stessi diritti e possono arrivare negli stessi posti. Che possono viaggiare da sole e non c’è niente di male e niente di cui vergognarsi; che possono pretendere dal sesso ciò che un uomo dà per scontato; che siamo tutte diverse e tutte belle, che l’autostima dipende da noi, e che la nostra femminilità è un potere che dobbiamo usare. È tutta questione di prospettiva e vorrei poter guardare negli occhi ogni donna del mondo per ripeterglielo ogni mattina!
Non ti resta che seguire Fraintesa su tutti i canali social e soprattutto nel suo viaggio intorno al mondo.
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