Giulia è una psicologa ed una viaggiatrice. Ha avuto un incidente stradale nel 2011 che ha avuto come diagnosi finale la paraplegia incompleta.
Da quel giorno la sua vita è cambiata.
Viaggia per il mondo con suo marito Andrea – conosciuto proprio durante la fisioterapia e la riabilitazione – e si batte perché anche le persone disabili possano viaggiare con facilità come tutti.
Ciao Giulia! Prima di andare oltre ti va di raccontare brevemente la tua storia?
La mia è la storia di una ragazza di 19 anni che ha avuto un incidente stradale.
Incidente che mi ha davvero cambiato la vita. Sono rimasta in carrozzina ed ho abitato in ospedale per nove mesi della mia vita.
Ormai mi sto abituando al fatto che sembra l’inizio di un film. A lieto fine si spera…
Qual è stata la parte più difficile da affrontare per tornare ad essere felice dopo l’incidente?
La parte più difficile per tornare ad essere felice è sicuramente fare i conti con me stessa, con quello che ho perso e che non torna più.
Non ascoltare tutti i “NO” che ti vengono detti, tutte le volte che ti viene detto “No, quello forse è meglio che non lo fai più“.
È ricominciare quindi a credere in te stessa e nel tuo valore, e capire che le gambe nella vita non sono tutto ma solo una piccola parte di te.
Da diversi anni sei in carrozzina eppure questo non ti ha impedito di vivere una vita normale: ti sei sposata, ti sei laureata e viaggi a più non posso. Cosa consiglieresti a chi si trova nella tua situazione e si sente perso, incapace di affrontare la sua quotidianità?
Un consiglio che può valere per tutti e di mettere la parola SI invece di NO.
Accettare quello che non si può fare non significa non fare, significa trovare un nuovo modo di fare le cose che facevi prima.
Una volta che inizi a cambiare la mentalità ti rendi conto che la maggior parte delle cose le puoi ancora fare, ma solo in un modo diverso da prima.
Quindi non abbiate paura del cambiamento anzi abbracciatelo.
Noi di LeDonneLoSanno parliamo molto di sesso e di piacere femminile. La tua condizione ha influenzato in qualche modo la tua vita sessuale? Se si come? Ti va di sfatare qualche tabù a riguardo?
Io sono molto fortunata, ho mantenuto la sensibilità della zona genitale: questo significa che sento e provo piacere.
La verità è che io ho sempre scherzato sul sesso, proprio per sdoganare ancora tutti i tabù che ci sono al giorno d’oggi.
Nel mio caso – tranne le prime volte in cui dovevo capire nuovamente come muovermi a letto – è tutto normale.
Anzi … per dire, è capitato di fare l’amore anche “da in piedi”. Cioè, lui in piedi io avvinghiata. Nei momenti di passione fai cose che vanno contro le ragioni cliniche.
E per finire una delle nostre domande preferite: se potessi esprimere un desiderio per tutte le donne del mondo, quale sarebbe?
Che le donne si supportassero di più.
Credo che alle volte ci sia ancora troppo odio e invidia femminile, secondo me invece dovremmo imparare ad essere più unite.
Giulia Lamarca ha da poco lanciato una petizione per assicurare il diritto a viaggiare – per piacere o per lavoro – alle persone con disabilità.
Nel suo appello denuncia le difficoltà riscontrate durante i suoi viaggi in prima persona per chi – come lei – ha bisogno di essere assistita durante un viaggio aereo.
Per saperne di più ed aderire a questa iniziativa puoi
vedere la sua petizione su Change.org.
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