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Moma – New York 2014 |
Ho in mente questo post già da un pò ma non avevo trovato ancora la giusta ispirazione per mettere tutto nero su bianco; in realtà in questo momento la mia testa cerca di imporre pensieri malinconici e di protesta mentre le mie mani e il mio cuore cercano la luce.
Mi ero promessa di tenere i lati bui della mia vita per me, di non stare a tediare altri che magari hanno problemi ben più grossi dei miei, scrivendone sul blog.
Questa promessa la voglio mantenere e per farlo scaccio i pensieri tristi in un angolo remoto della mia mente.
Da quando ho aperto il blog mi sono resa subito conto dell’importanza che questo potesse avere per me, uno spazio TUTTO MIO, dove detto io le regole, dove sono io a decidere, dove non posso essere sanzionata, ripresa o corretta. Al massimo quello che scrivo può non piacere, si può decidere di non leggermi o al massimo dire la propria opinione discorde.
Avere un blog è come avere uno paese a se dove sei te l’unico presidente, l’unico giudice e l’unico elettore.
Si probabilmente in un paese così solitario e per alcuni versi dittatoriale non si arriverà mai troppo lontani e non è detto che qualcuno voglia prenderci la residenza, ma a chi importa?
Ho io le chiavi della città!
Sono una per cui le cose o sono bianche o sono nere, il grigio compare di rado e in occasioni speciali.
Mi adeguo mal volentieri alle situazioni che non mi piacciono, è difficile farmi star zitta quando ho qualcosa che non mi sta bene e digerisco male le regole se non opportunamente motivate.
Avere un blog è come avere uno psicologo personale, vi sfido a mettervi davanti carta e penna e mentire a voi stessi.
Quando inizio a scrivere il mondo scompare, non importa che si tratti di un racconto di viaggio, di un itinerario o semplicemente della tesi, concentrarmi sulle parole mi aiuta a non pensare ad altro.
Mi abbandono completamente alla scrittura e a me stessa, alle mie sensazioni, alle mie emozioni.
Mentire scrivendo mi riesce impossibile.
E’ già difficile filtrare gli argomenti che mi passano per la testa figuriamoci le idee.
Avere un blog è come avere un migliore amico silenzioso ma sempre presente.
Basta leggere un commento o un vecchio post e anche i momenti più tristi prendono la giusta piega.
Avere un blog è come avere un lavoro ma nessuno vi darà lo stipendio.
Ho lasciato questo punto per ultimo deliberatamente.
Quando ho aperto il blog la mia ignoranza in materia toccava livelli infiniti.
Non mi rendevo conto di quanto tempo potesse servire per scrivere un post, per migliorare le immagini da postare o per tradurre i post in inglese.
Quando ho aperto il blog non mi rendevo conto di quanta dedizione e costanza servisse per tenerlo ordinato, aggiornato e possibilmente bello.
Non sapevo ancora che avere una grafica personalizzata potesse costare centinaia di euro, che avere un dominio e collegarlo al blog preesistente fosse così complicato.
E’ vero se sarete fortunati, se vi impegnerete al top e un minimo vi adeguerete, è possibile che qualcuno vi offrirà di fare un viaggio gratis.
Pensate davvero di essere disposti a curare un blog anni per arrivare a questo?
Pensate davvero di essere disposti a curare un blog anni per arrivare a questo?
Se è questo il motivo che vi spinge ad aprire un blog, beh… lasciate stare.
Ci sono già centinaia di blogger più o meno bravi che si venderebbero per una notte gratis in hotel, non ne servono altri.
Avere un blog è come avere un bambino: ogni giorno ha bisogno di cura e cresce lentamente.
Vi abbraccio, Danila.