Quando ho realizzato che di li a poco avrei visitato l’ Avana ho iniziato ad avere paura, a caricarmi di mille aspettative, a crearmi immagini un pò mitizzate di quella che fu l’epoca di massimo splendore della città e ad avere il terrore che mi potesse in qualche modo deludere ogni volta che qualcuno mi diceva entusiasta quanto l’avrei amata.
Ho iniziato a fantasticare sulla bellezza del Malecòn, sulle stradine acciottolate dell’Avana Vieja e su quel carattere da città vintage che sono sicura un tempo la dominò.
La verità, però, è che pur essendomi creata mille aspettative da quella città non mi aspettavo nulla, non avrei certo preteso fosse una delle più belle viste fino ad ora, non pensavo che mi avrebbe fatta sentire più al sicuro che in qualsiasi altro posto nel mondo e non avevo certo idea di quanto dolcemente mi avrebbe cullata con il calore della sua gente.
“Lascio l’Avana con lo sguardo fisso fuori dal taxi, superiamo le prime piazze, dopo un paio di svolte intravedo il Malecòn e lo saluto sorridendo ripensando all’alba del mattino, rivedo le persone incontrate nei giorni precedenti messe k.o. dai litri di ron, sposto lo sguardo e alla mia destra c’è Piazza San Francesco d’Assisi con le sue case colorate dall’aspetto europeo.
La nostra auto scivola agile tra le strade semi deserte della città mentre io rivivo gli ultimi giorni in un misto di incredulità ed euforia, quel mix di emozioni che si sprigionano quando un sogno diventa realtà.” (dal mio diario lasciando l’Avana).
Lasciando l’ Avana ho provato quella sensazione che si prova salutando un caro amico che non si rivedrà per mesi o forse anni. Quel misto di tristezza e orgoglio che stringe forte la gola e fa inumidire gli occhi, quel senso di magone che aggroviglia le budella, il bisogno impellente di ricordare ogni istante insieme, memorizzare ogni dettaglio e archiviarlo nei meandri di cuore e mente pronti ad essere rivissuti al momento giusto.
Cuba è un paese unico al mondo.
E Cuba in questo momento sta cambiando, è inutile negarlo.
Sono in atto una serie di cambiamenti più o meno evidenti, più o meno giusti, che ne stanno mutando prima l’aspetto e poi l’anima.
“Cara Avana lo so che stai cambiando, stai crescendo in fretta, sembra quasi che questa sia la tua adolescenza, il giorno prima eri una bambina e il giorno dopo giù un’adulta; so che se mai tornerò da te, tu non sarai più la stessa, non so se troverò ciò che mi ha fatta innamorare di te così follemente da metterti sullo stesso piano dell’Asia.
Ti ricorderò per sempre così con le case dalle pareti scrostate quasi a volerti ricordare in ogni momento un passato glorioso, sofferto, forte; ti ricorderò con le strade sterrate e polverose in pieno centro, con i maialini legati all’incrocio di due vie, con la musica onnipresente, l’aria festosa, la gente felice.
Ti ricorderò sempre con le auto vintage e supercolorate che mi catapultano indietro in un tempo mai vissuto, con le ultime cabine telefoniche di quartiere ancora in uso e le signore anziane che fumano il sigaro sulle scale davanti casa consapevoli che il loro folclore frutta almeno 1 cuc a foto.
Ti ricorderò con le voci dei tuoi abitanti che corrono da un palazzo all’altro attraverso le grate alle finestre, ti ricorderò con le corse spensierate dei bambini intenti a sfidarsi in questa o quella abilità, con le loro faccette curiose di chi non vede spesso gli stranieri; ti ricorderò per sempre così felice e diroccata, festosa e sporca, vintage e proiettata al futuro.
Ricorderò sempre la felicità dell’amico di Juan Carlos quando dal mio cellulare è partita la voce calda di Bob Marley amplificata da un mini cassa portatile o il loro immenso stupore davanti alla GoPro.“ (dal mio diario lasciando l’Avana).
E’ vero Cuba non è più Cuba già da anni, la tecnologia sta entrando prepotentemente nella vita dei cubani, internet non è più uno sconosciuto praticamente per nessuno, sono quasi tutti su facebook e girano abbastanza anche gli iphone.
Eppure c’è ancora una grossa fetta di popolazione ancorata ai valori del passato, contraria a questa progressiva apertura al mondo occidentale-americano, che ancora inneggia fiera alla Rivoluzione ed è convinta che riusciranno a mantenere l’Embargo con gli Stati Uniti ancora per molto tempo.
Stare qui a discutere se sia un bene o un male non ha senso, nessuno di noi ha le conoscenze necessarie per dare un’opinione fondata, non possiamo fare altro che constatare ciò che succede.
“Cara Avana non ti ringrazierò mai abbastanza per averi permesso di conoscere un altro modello di vita, di città, di cooperazione spontanea tra uomini; mi sono bastati pochi giorni per cogliere la genuinità della tua gente, almeno 2 individui, un po’ di rum, della musica ed è subito festa, non importa che giorno sia o che ore siano.
Cara Avana ti ricorderò per sempre con un’immagine di te che non esiste già più ma che per sempre mi ricorderà di te, della tua storia, della forza del tuo popolo.
E’ il motivo per il quale non voglio tornare a Cuba, per paura di trovarla diversa. Quando ci sono stata io il wifi era un’utopia così come tante altre cose. Spero che per loro sia comunque una svolta positiva 🙂
Ciao Danila, come promesso mentre arrancavamo in salita fino alla Loma de la Vigía a Trinidad, ho fatto un salto sul tuo blog. Quello che hai scritto su Cuba e in special modo su Havana rispecchia quello che ho provato anche io lasciandola, sabato sera. Mi è entrata nel cuore e so che tornerò presto perché devo rivederla prima che cambi troppo. Seguirò con piacere il tuo blog e tutto quello che pubblicherai, sia su Cuba che su ogni altro posto del nostro piccolo, grande mondo!
In bocca al lupo per i tuoi sogni e progetti.
Gaia
Ciao Gaia,
grazie mille per essere passata di qui.
Che bello condividere le stesse sensazioni su un posto, anche io vorrei tornarci prima possibile.
Buon proseguimento di viaggio!!
Ecco, sei riuscita ad incuriosirmi! Una lettera bellissima ad una città che fino a prima di leggerla non mi attirava. Non vedo l’ora di leggere il resto del tuo viaggio. Il bello dei blog è anche questo…far cambiare opinione! Brava!!
Ciao Gina,
felice di averti aiutata a cambiare opinione e averti incuriosita.
L’Avana vale l’intero viaggio, l’ho amata.
Grazie mille per essere passata :*
Eccola qui la tua Cuba!!! Ti avevo seguita sui social durante il viaggio, per cui tantissime foto me le ricordo, ma leggere di Cuba qui attraverso le tue parole è bellissimo <3
Grazie Pam <3
E' stato un viaggio unico!
Ho vissuto il viaggio live insieme a te.. e sapevo già che emozioni ti avesse dato questa città.
Leggere queste parole però é ancora più bello ed io ora sono più curiosa di andarci!
Eli tesoro sono sicura che la amerai <3
Non vedo l'ora di sentire la tua opinione su di lei! *-*
Che bella, è un peccato che stia cambiando così velocemente.. Magari per loro è un bene, ma di certo è fantastico che alcune parti del mondo resistano al progresso tecnologico e mantengano vive le proprie tradizioni! Spero che quando andremo noi ci sarà ancora almeno una parte di ciò che hai raccontato così bene! Un bacione 🙂